4. La guerra Russo-Giapponese (1904-1905)
4.2a L'assedio di Port Arthur e la battaglia di Mukden
2. L'assedio di Port Arthur e il fronte terrestre Sul fronte terrestre fra il 19 ed il 24 agosto le forze del Generale Nogi lanciarono un attacco contro le difese russe di Port Arthur. Tale attacco fu respinto dopo duri combattimenti che costarono ai giapponesi 15.000 tra morti e feriti, 1/3 dell'armata del Generale Nogi (78). Port Arthur era molto ben difeso da una cintura di fortificazioni messe a punto dai generali russi Smirnov e Kondratenko, basate su quattro linee di baluardi trincerati, casematte, capisaldi e piazzole con batterie di ogni calibro e mitragliatrici e protette da linee di filo spinato (AC 51, 52 e 53). Più a Nord il Generale Kuropatkin, attestatosi a Liao-yang, fece approntare un campo fortificato nel quale subì la pressione dei giapponesi dal 25 agosto al 4 settembre (79). I due eserciti, ciascuno con circa 150.000 uomini, si incontrarono su un fronte di poco meno di un centinaio di chilometri di lunghezza. Le forze russe erano divise in un gruppo meridionale, con il I, II e IV Corpo Siberiano, al comando del Tenente Generale Zarubaev, e un gruppo orientale, con il III Corpo Siberiano e il X e XVII Corpo d'Armata, sotto il Generale Barone Bilderling. Dalla parte giapponese il comandante in capo era il Feldmaresciallo Oyama Ivao e le sue forze erano composte dalla 1a Armata del Generale Kuroki, dalla 2a del Generale Oku e dalla 4a del Generale Nodzu Michitsura (80). Il 4 settembre un'armata giapponese riuscì a portarsi alle spalle delle truppe di Kuropatkin e quest'ultimo, per non rimanere accerchiato, ordinò la ritirata verso Nord raggiungendo la capitale della Manciuria Mukden ma lasciando in mano giapponese gli ingenti quantitativi di rifornimenti concentrati a Liao-yang (81). Le perdite russe furono valutate oltre 15.000 uomini e quelle giapponesi 24.000 (82). Tra il 19 e il 22 settembre ebbe luogo un secondo inefficace attacco contro Port Arthur (83). Intanto a Port Arthur venne nominato come nuovo comandante della flotta l'Ammiraglio Wire che collaborò con il Generale Stossel e con l'ingegnere militare Kondratendko, principale artefice della difesa della piazzaforte, alla difesa di Port Arthur. Negli attacchi giapponesi persero la vita anche i due figli del Generale Nogi (AC 55). Nell'avanzata verso Mukden, dal 5 al 17 ottobre, circa 150.000 soldati delle armate di Oyama dovettero fronteggiare 210.000 russi di Kuropatkin sullo Sha-ho. Alla fine della battaglia i due eserciti, non avendo ottenuto vantaggi decisivi si trincerarono in attesa di rinforzi per poter riprendere l'offensiva. Il 30 ottobre fu respinto il terzo attacco generale dei giapponesi che solo nei combattimenti del 27-30 novembre conquistarono la “Quota 203” della collina detta Vysokaja Gora fortemente presidiata e fortificata dai russi. Da “Quota 203” i giapponesi poterono iniziare il tiro diretto sulle navi in rada. Il resto della collina fu conquistato il 5 dicembre(87). Il 2 gennaio 1905, dopo 328 giorni di resistenza all'assedio che causarono ai giapponesi perdite per 110.000 uomini ed ai russi 9.500 uomini dell'Esercito e 7.700 di Marina, Port Arthur fu costretta alla resa (88). Al momento della resa agli ordini del Generale Stossel vi erano ancora 24.000 uomini validi mentre della 1a Squadra del Pacifico restava a galla solo la corazzata Sevastopol che venne poi auto-affondata prima che le truppe del Generale Nogi entrassero in città (89). Nelle settimane seguenti anche gli altri forti russi caddero progressivamente in mano giapponese (AC 57). In questa battaglia i giapponesi ebbero 12.000 perdite ed i russi 4.500 (87). La battaglia di Mukden Durante l'inverno, i russi erano riusciti a trasportare 400.000 soldati con la Transiberiana per permettere a Kuropatkin di ottenere la vittoria ma anche le truppe giapponesi sul fronte a sud di Mukden furono rinforzate dai veterani della 3a Armata del Generale Nogi, disimpegnata dopo la resa di Port Arthur, e dalla 5a Armata del Generale Kawamura arrivata dal Giappone dopo aver terminato l'addestramento (AC 131). L'arrivo dei rinforzi russi permise al Generale Oskar Ferdinand Grippenberg, comandante della 2a Armata, di lanciare un attacco a Sud-Ovest di Mukden, tra il 25 e il 29 gennaio, che diede vita alla Battaglia di Sandepu (o di Heikoutai). Grippenberg intuì che con un attacco invernale e quindi imprevisto dai giapponesi, li avrebbe potuti cogliere impreparati e costringerli alla ritirata (AC 132). L'iniziativa coronata dal successo iniziale fu bloccata da Kuropatkin (AC 133) non portando cosė nessun vantaggio ai russi che lamentarono 12.000 perdite (92). Tra il 18 febbraio ed il 10 marzo 1905, a Mukden, 16 divisioni giapponesi, forti di 400.000 uomini, si scontrarono il grosso dell'Esercito russo. L'Esercito giapponese di poco superiore per numero, comandato da Oyama, consisteva nelle 5 armate, la 1a del Generale Kuroki, la 2a del Generale Okui, la 3a del Generale Nogi, la 4a del Generale Nodzu e la 5a del Generale Kawamura. I russi superiori nell'artiglieria pesante, comandati da Kuropatkin erano suddivisi in tre armate, la 1a ai comandi del Generale N. P. Linievich, la 2a guidata da Kaul'bars e la 3a dal Generale Bilderling. Né Kuropatkin né Oyama si mostrarono capaci nel manovrare forze tanto grandi, le maggiori mai impiegate fino allora in guerra in una sola battaglia, ma la confusione creatasi fu peggiore per i russi, specialmente nella 2a armata di Kaul'bars, che dopo 17 giorni di combattimento dovettero ritirarsi a Si-pin-hai, 200 chilometri più a Nord (93). Le truppe giapponesi dovettero comunque fermarsi e non poterono sfruttare completamente la vittoria ottenuta (AC 145). Entrambi gli eserciti erano stati profondamente provati dallo scontro: i giapponesi persero 70.000 uomini tra morti e feriti mentre i russi quasi 100.000 di cui 25.000 morti, 60.000 feriti e 4.000 prigionieri (94). L'Esercito russo, oltre a queste perdite umane, subì anche le conseguenze della mancanza di rifornimenti dovuta allo scoppio dei disordini rivoluzionari nella Russia europea (95). Dopo la sconfitta di Mukden, il Generale Kuropatkin fu sostituito dal parigrado Linievich (96). Note al capitolo 4
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