Home page di Andrea Portunato  -   Per richiedere maggiori informazioni

English version

Due late-comers a confronto:
la Guerra Russo-Giapponese del 1905.


2. La Russia dall'emancipazione alla guerra
2.2 L'istruzione e la religione

  1. Negli anni '60 dell'Ottocento il livello dell'istruzione in Russia era più basso di quello degli altri paesi europei. Un primo timido tentativo di diffondere l'istruzione elementare nelle campagne fu avviato con la riforma degli Zemstvo del 1864 che prevedeva la costituzione di scuole rurali. Le riforme furono ostacolate dalla reazione del nuovo Ministro dell'Istruzione Pubblica Dimitri Tolstoj che, nel 1866, per controllare le attività didattiche e limitare il numero di iscritti, impose rigorosi metodi selettivi, in particolare verso gli studenti di bassa estrazione sociale. La sua riforma prevedeva che i Gymnasia classici, dove il latino ed il greco occupavano circa il 40% delle ore di lezione, venissero distinti dagli altri istituti specializzati e divenissero le uniche scuole che permettevano l'ingresso alle università. A causa della eccessiva severità dei Gymnasia solo 1/3 degli studenti iscritti riusciva a diplomarsi. Nel 1887, un nuovo Ministro della Istruzione Pubblica precisava con una circolare, di tenerelontani dai Gymnasia i figli di persone povere (88).
  Nel 1880 le 60 provincie della Russia europea disponevano di 22.700 scuole elementari, di cui il 68,5% create dopo la riforma dello Zemstvo, che erano frequentate da 1.141.000 scolari. Sotto il governo di Pobenoscev si tentò, con lo Statuto del 1884, di affidare la scuola primaria alla Chiesa, di conseguenza le scuole parrocchiali passarono dalle 4.500 del 1882 alle 32.000 del 1894. Inoltre, questo statuto prevedeva limitazioni riguardo all'istruzione femminile e dava massima importanza alla buona condotta degli allievi (89). Lo sviluppo delle scuole continuò ed alla fine dell'Ottocento le scuole elementari erano divenute 76.914 per bambini e 1.785 per adulti, con un totale di 4,1 milioni di iscritti (90).
  Un decreto del 1883 introdusse “Scuole primarie di agricoltura” che si svilupparono rapidamente divenendo 13 con 397 studenti nel 1888 e 43 con 2.715 studenti nel 1890 (91). A queste si aggiunsero 3 Istituti agricoli specializzati, le Realschule, ossia scuole che permettevano l'accesso agli istituti tecnici superiori, e dove il latino ed il greco erano sostituiti con lingue moderne e scienze. Altre scuole specialistiche erano state create dal Ministero della Guerra e della Marina e dal Santo Sinodo. Per volontà del ministro Witte furono create 200 scuole commerciali, poste sotto la giurisdizione del Ministero delle finanze; di queste 150, fondate tra il 1896 ed il 1902, nel 1905 passarono sotto la giurisdizione del Ministero del Commercio e dell'Industria (92). Vi erano poi scuole di élite per burocrati il cui accesso era permesso solo ai nobili: il Liceo Imperiale Alessandro e l'Istituto Giuridico Imperiale, che davano accesso ai due ministeri più importanti, gli Interni e la Giustizia, dove gli allievi migliori entravano direttamente al nono grado e gli altri al dodicesimo (93).
  Nel 1863 furono avviate riforme per riaffermare l'autonomia delle università e abolire le restrizioni del tempo di Nicola I. Il Ministro dell'Istruzione Dimitri Tolstoj violò l'autonomia universitaria imponendo il curriculum classico nelle scuole secondarie in modo da isolarle dalle tentazioni politiche “eversive” che offrivano lo studio delle lingue straniere e della storia moderna (94). nel 1884, anche il Ministro Pobedonoscev impose limitazioni alle attività delle università, sostituendo lo Statuto del 1863, considerato troppo liberale e vietando le associazioni studentesche; queste misure causarono le dimissioni di molti noti insegnanti (95). Nonostante queste controriforme, non mutò la composizione sociale degli organismi studenteschi nelle scuole secondarie e nelle università, dove la percentuale dei nobili continuò a diminuire (96). La discriminazione verso le donne fu attenuata a livello universitario già nel 1872, quando a Mosca vennero inaugurati corsi speciali per donne “Guerr'err”, così chiamati dal nome di un professore di storia, Vladimir Guerr'er, seguiti nel 1878 dagli analoghi corsi “Besuzev”, dal nome di un altro storico, Konstantin Bestuzev-Rjumin, a Pietroburgo (97).
  Dal censimento del 1897 risulta che l'80% di quelli che avevano ricevuto un'istruzione superiore ed il 70% di quelli con istruzione secondaria, per un totale di 1.380.000 persone, vivevano in città. Soltanto il 24,5% della popolazione rurale tra i 10 ed i 49 anni sapeva leggere e scrivere, contro il 57,5% degli abitanti delle città (98). Nel 1900 le università erano solo 8 e tutte in città importanti, ed erano frequentate da 17.000 studenti (99) di cui meno di 2.000 erano donne (100).

  2. La Chiesa russa ortodossa era guidata da un Sinodo di ecclesiastici con a capo un laico nominato dallo Zar; alla fine del secolo il numero delle chiese per ogni 100.000 abitanti ortodossi era di 52, mentre erano 106 nel 1600, e molti edifici stavano andando in rovina mentre altri venivano chiusi per mancanza di sacerdoti; particolarmente grave era la situazione in Siberia (101). I sacerdoti avevano uno stipendio statale variante dai 400 ai 250 rubli l'anno, ancora meno percepivano i diaconi ed i salmisti. I sacerdoti potevano sposarsi in quanto solo il clero monastico faceva voto di celibato, e, agli inizi del XX secolo erano in prevalenza figli di personale del clero, 80% dei seminaristi. Prima del 1905 era proibito ai sacerdoti frequentare l'università e nel 1904 1/3 dei 47.000 sacerdoti non aveva terminato gli studi in seminario (102).
  Nell'impero russo erano presenti altre confessioni religiose: cattolici in Polonia, protestanti nelle provincie Baltiche, mussulmani nella regione Transcaucasica ed ebrei. Tutte queste confessioni erano discriminate dallo stato ed ognuna era soggetta a legislazioni particolari. La più pesante di queste discriminazioni era quella a cui dovevano sottostare gli ebrei, che dovevano risiedere solo nelle dieci province polacche e nel cosiddetto “territorio di residenza permanente”, che comprendeva le 15 provincie occidentali e sud-occidentali. Con l'annessione della Polonia, la popolazione ebraica aumentò di 600.000 unità, conseguentemente il governo emanò una serie di legge che prevedevano l'amministrazione separata della comunità ebraica e la loro esclusiva residenza nelle città. Sebbene la maggior parte di essi vivesse in villaggi o piccole città d'insediamento rurale, mestecki in russo o shtetl in Yiddish, essi furono considerati appartenenti ai due ordini urbani, ossia le corporazioni dei mercanti e la categoria dei cittadini, mescane, rendendo illegale la loro presenza nelle campagne e spingendoli all'emigrazione e quindi all'impoverimento negli affollati quartieri ebraici delle città.
  Gli ebrei appartenenti al gruppo di lingua Yiddish erano dediti soprattutto alle professioni di mediatori, gestori di negozi e locande, artigiani e amministratori di proprietà terriere; solo l'1% era occupato in agricoltura e fra di loro non vi erano militari di carriera e nobili. Un'attività peculiare era la distillazione e la commercializzazione di alcolici, per la quale acquistavano la licenza dai nobili. Gli ebrei, al contrario dei mussulmani e dei nativi siberiani, erano soggetti alle tasse ed al servizio di leva, cui si aggiungevano speciali tributi e il divieto di diventare ufficiali dell'esercito o impiegati statali. Sotto il regno di Alessandro II alcune categorie di ebrei, considerate utili dal governo, mercanti della prima corporazione, laureati o esperti di medicina, dentisti, farmacisti ed alcune categorie di artigiani, poterono immigrare nella Russia vera e propria (103). Nel 1881 gli ebrei, diventati 4 milioni, furono vittime di rivolte antisemite, pogrom, che si ripeterono nel 1882 in seguito ai tumulti scoppiati dopo l'assassinio dello Zar Alessandro II (104). Il Ministro degli Interni Ignat'ev, col pretesto di proteggere gli ebrei da queste violenze, emanò le “leggi di Maggio 1882”, con le quali fu vietato loro di risiedere nei villaggi, di acquisire proprietà rurali sia con l'affitto che con l'acquisto od altro mezzo e di lavorare nei giorni festivi cristiani; a queste limitazioni si aggiunse quella sul traffico dei liquori. Queste leggi, definite temporanee, e che invece rimasero in vigore fino al 1917 avrebbero dovuto essere riviste da un'Alta Commissione nominata dallo Zar. Quest'ultima, costituitasi nel 1883 e presieduta dal conte K. I. Pahlen, non fu però presa in considerazione dallo Zar Alessandro III, in quanto proponeva l'eliminazione di tutte le discriminazioni. Invece, tra il 1882 ed il 1901, furono emanate ulteriori limitazioni, stabilendo una presenza massima di studenti ebrei all'università del 5% per la facoltà di medicina e una limitazione del numero degli ebrei, in questo caso anche dei polacchi, che potevano lavorare per i ministeri dei Trasporti e delle Proprietà Statali. Inoltre, l'unica scuola professionale ebraica venne chiusa e nel 1887 furono stabiliti numeri chiusi nelle scuole secondarie e superiori, prevedendo un massimo del 10% degli studenti ebrei nelle scuole del “territorio”, del 5% nel resto del paese e del 3% a Mosca e Pietroburgo. In nove provincie furono poste ulteriori limitazioni sulle proprietà terriere di ebrei e polacchi, venne ostacolata la presenza ebraica nella Borsa valori e resa impossibile l'elezione di un ebreo alla presidenza. I proprietari ebrei di miniere furono banditi dai territori russi e fu loro proibito lo sfruttamento di miniere e pozzi petroliferi. L'ammissione degli ebrei all'avvocatura fu sospesa per 15 anni. Un certo numero di cittadine vennero dichiarate “villaggi preclusi agli ebrei”, gli statuti sui governi locali del 1890 e del 1892 li privarono del diritto di voto e, nelle città del “territorio”, i consiglieri ebraici, che non potevano mai essere più del 10% del totale erano nominati dalle autorità. I soldati ebrei dovevano trascorrere le licenze all'interno del “territorio”. Interpretando rigidamente le norme sulla residenza fuori dal territorio, ci furono espulsioni su larga scala da Kiev nel 1886 e da Mosca nel 1891 (105). A causa di queste limitazioni e dei pregiudizi popolari, 2 milioni di ebrei emigrarono dal 1881 al 1914, specialmente negli USA (106).

 Note al capitolo 2

Andrea Portunato - Tutti i diritti riservati

Indice   <- Precedente (2.1 Le istituzioni e le trasformazioni sociali e politiche)   Seguente (2.3 Agricoltura, industria e finanza. I lavoratori e i movimenti sindacali) ->

Per richiedere maggiori informazioni   Home page


Creative Commons License
Due late-comers a confronto: la Guerra Russo-Giapponese del 1904-1905. by Andrea Portunato is licensed under a Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia License.
pagina aggiornata il 30 ottobre 2008
scritto da Andrea Portunato