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Due late-comers a confronto:
la Guerra Russo-Giapponese del 1905.


1. Il Giappone dalla Restaurazione alla guerra
1.4 L'esercito e la marina giapponesi

  Il Giappone disponeva di un esercito giovane, rinvigorito da successi relativamente recenti, persuaso di difendere l'esistenza stessa della patria. Le forze armate del Giappone consistevano nell'esercito permanente col suo complemento e riserva destinato alle operazioni di guerra tanto nel paese che fuori, nella milizia territoriale per la difesa dell'Impero e nella milizia per servizi ausiliari e per la protezione delle località dell'Impero più lontane e a presidio di alcune piccole isole (CAP. 4 - 37).
  Tale esercito contava, dal 1896 (CAP. 4 - 38), 13 divisioni di fanteria complete e 2 brigate di cavalleria autonome per un totale di circa 200.000 uomini, dei quali 7.500 ufficiali, 55 squadroni e 684 pezzi ai quali sia aggiungevano i 160.000 uomini, i 44 squadroni e i 432 pezzi della Riserva, della Milizia territoriale e della Milizia delle isole (CAP. 4 - 39).
  L'esercito Imperiale giapponese, inizialmente composto dalla Guardia Imperiale che attingeva le sue truppe dagli eserciti dei clan ebbe equipaggiamenti moderni nel 1868 in concomitanza con lo spostamento della capitale da Kyoto a Tokyo (RN 34) ma la sua prima uniforme fu adottata solo nel 1870 (RN 38).
   Nel 1872 fu introdotta la coscrizione obbligatoria, con la standardizzazione delle uniformi e le suddivisione nei vari corpi (fanteria, artiglieria, cavalleria, genio e trasporti) (RN 34).
   Le divise confezionate in Giappone erano in stile europeo, seguendo le innovazioni già introdotte dal governo shogunale negli ultimi anni e dai clan che lo avevano deposto.
  L'armamento era composto dalle armi requisite ai clan aboliti ed erano di fabbricazione europea o americana: la fanteria era armata con fucili Enfield o Snider mentre le altre unità usavano fucili a ripetizione Spencer (erano presenti numeri limitati di altri modelli) (RN 36).
   Inizialmente le finiture della cavalleria erano francesi ma vennero rimpiazzate in seguito da quelle tedesche.
  Nel 1878 il Ministro dell'esercito Yamagata riorganizzò l'amministrazione militare su modello tedesco e costituì uno stato maggiore del quale divenne Capo ricevendo ordini direttamente dall'Imperatore (278 – 41). Dal 1879 il periodo di leva dei coscritti nella riserva aumentò fino ad arrivare ad un totale di 12 anni nel 1883. Questo permise di avere un contingente di 73.000 uomini in tempo di pace a cui se ne aggiungevano altri 200.000 in caso di guerra (279 – 42).
  Il decennio successivo vide ulteriori riforme come l'inaugurazione di una scuola militare, il miglioramento delle tecniche di addestramento e la maggiore specializzazione delle funzioni dei reparti con la differenziazione in Fanteria, Artiglieria, Genio e Sussistenza (280 – 43). La cavalleria faceva parte dell'Artiglieria dalla quale venne separata per formare un corpo indipendente solo nel 1898 (281 – 44).
  Il Giappone adottò un sistema di arruolamento territoriale, lo stato fu quindi diviso in 12 circoscrizioni divisionali, ognuna delle quali era formata di 4 sezioni reggimentali. Ognuna di queste doveva fornire: 1 reggimento di fanteria, 1 battaglione di riserva e 1 reggimento territoriale. La cavalleria e le altre armi venivano fornite da tutta la circoscrizione divisionale, mentre i reparti della guardia erano reclutati in tutto l'impero. I sottufficiali provenivano dalla truppa e diventavano tali dopo aver terminato l'aadestramento presso il plotone d'istruzione dei reggimenti. Per diventare ufficali, gli aspiranti dovevano aver servito nella truppa per 1 anno e 6 mesi, aver terminato il corso della scuola militare centrale ed essere stati promossi al corso di un anno per allievi ufficiali che avevano frequentato in una scuola militare (282 – 45).
   L'istruzione militare veniva impartita secondo i regolamenti tedeschi abbreviati del 1880, ai quali era stata aggiunta nel 1882 una “istruzione imperiale per i militari” secondo la quale l'Imperatore era il Capo supremo di tutte le forze armate del Giappone (283 – 46). Le questioni importanti venivano discusse dal Consiglio Superiore di Guerra composto di generali che avevano il titolo di Gensui. Lo Stato Maggiore si componeva di 6 divisioni e si trovava sotto l'immediata direzione del Sotto Capo dello Stato Maggiore Generale. Tre dei capi divisione erano anche capi di Stato Maggiore delle 3 circoscrizioni di difesa in cui era diviso l'Impero. Vi erano complessivamente 150 ufficiali di Stato Maggiore (284 – 47).
  Le divise furono ulteriormente modificate nel 1886 anche se per lungo tempo furono utilizzate insieme a quelle precedenti (RN 46). In quell'anno fu introdotto un cappello cilindrico (peaked cap) in sostituzione del kepì che rimase solamente come cappello d'alta uniforme per gli ufficiali e la cavalleria (RN 44). Nel 1904 le divise blu furono progressivamente sostituite con quelle khaki (RN 46).
  Dal 1894 furono fatti sforzi per dotare l'esercito giapponese di fucili a ripetizione e artiglierie moderne di fabbricazione nazionale, obiettivo raggiunto entro il 1904 (285- 52): in tale anno la fanteria e il genio giapponesi erano armati di fucili a magazzino Meiji mod. 1897, mentre le truppe di riserva e territoriali usavano fucili a magazzino Murata o ancora fucili Peabody e Remington (286 - 53). Alcune divisioni avevano, sperimentalmente, in dotazione mitragliatrici.
Ogni brigata di cavalleria era dotata di compagnie di mitragliatrici di fabbricazione francese Hotchkiss con affusto a ruote, che potevano essere rimosse per un migliore utilizzo, e piastra di protezione per l'operatore (RN 60).
  La cavalleria era armata di sciabole con fodero di metallo e carabine Meiji mod. 1897.
  L'artiglieria da montagna e da campagna era armata con cannoni a tiro rapido Arisaka mod. 1898 da 7,5 cm, con compressori idraulici (287 - 54).
  A causa dell'ammodernamento degli armamenti le spese annuali per l'esercito passarono dai 15 milioni di yen del 1893 ai 53 milioni del 1896, spesa che rimase costante fino alla guerra con la Russia (288 - 55).
  Dopo aver dovuto subire la pressione delle potenze occidentali e sottoscrivere il nuovo trattato di pace con la Cina del 1895, fu infatti deciso dal governo giapponese un programma di rinnovamento e riorganizzazione delle forze armate, per quanto riguarda l'esercito già nel 1896 i 7 corpi d'armata divennero 12 e 14 nel 1899 mentre gli effettivi dell'esercito permanente psaarono da 70.000 a 145.000 mentre quelli dell'esercito mobilitato da 268.000 a 520.000 con 101.000 cavalli (UU pag. 16).
  La fanteria era dotata di bombe a mano (Barzini pagg. 15 e 17) e "cannoni di legno" per il lancio di esplosivi (Barzini pag. 15) Nell'esercito giapponese arrendersi al nemico era considerato disonorevole e i soldati tendevano a combattere fino alla morte, incitati dalle parole "Shinù madè" (Barzini pag. 17). In particolare gli ufficiali giapponesi in caso di non raggiungimento della missione affidata erano disopsti a suicidarsi con la spada (karakiri) mentre l'uso della pistola in questo caso era considerato un gesto da vigliacchi (Barzini pag. 21).

  La Marina imperiale giapponese prese spunto da quella istituita dal governo shogunale e già dal 1870 ebbe divise di foggia europea che si adeguarono via via ai contemporanei modelli occidentali, specialmente inglesi e tedeschi.
  Il Giappone in pochissimi anni aveva sviluppato la base navale di Sasebo che nel 1886 era ancora un villaggio di pescatori (CP 47).
  Come per l'Esercito anche per la Marina giapponese le spese annuali per il suo potenziamento , aumentarono alla fine dell'800 passando dai 13 milioni di yen nel 1895 ai 50 milioni nel 1898; dopo quella data, il raggiungimento degli obiettivi di riarmo prefissati e l'ostilità della Dieta per ulteriori spese portarono ad una riduzione dei finanziamenti destinati alla Marina che scesero a 28 milioni di yen del 1903 (289 - 36).

  Nell'ambito del programma di rinnovamento e riorganizzazione delle forze armate deciso dal governo giapponese nel 1895, era previsto di poter disporre entro il 1903 di 6 corazzate di prima classe, 6 incrociatori corazzati, 6 incrociatori protetti, 9 incrociatori leggeri, 14 navi minori, 14 cacciatorpediniere e 76 torpediniere (UU pag. 16).   Gli scienziati ed i tecnici giapponesi avevano realizzato un proiettile, detto furoshiki (CP 324), dalla camiciatura più sottile di quella utilizzata dagli stati europei che permetteva di destinare più peso alla carica (il 10% invece del 2/3%), avevano sviluppato un nuovo esplosivo incendiario, la shimose (CP 47), che poteva essere particolarmente micidiale viste la presenza di moltissime parti in legno sulle navi dell'epoca (ponti, sovrastutture e alberature), ed una nuova miccia, Ijuin che permetteva l'esplosione all'impatto del proiettile (CP 324).
  Nella Marina giapponese le punizioni corporali erano ancora in uso per l'addestramento delle reclute negli anni 30 del '900 (SS 22).

  Il Giappone possedeva una flotta da guerra composta da 9 corazzate, 8 incrociatori, 17 incrociatori protetti, 20 cannoniere delle quali 10 del modello Yarrow, 37 torpediniere di 1a classe e 35 di 2a e 18 altre navi armate (CAP. 4 - 40).
  La maggior parte delle navi giapponesi era di recentissima costruzione ed armata di artiglieria a tiro rapido fabbricata da Armstrong, mentre sulle vecchie navi si trovava in gran parte artiglieria Krupp. La flotta commerciale composta da 800 navi a vapore e 25.000 a vela consentiva di imbarcare 4 divisioni completamente attrezzate (CAP. 4 - 41).
  Nel gennaio 1904 stavano giungendo i due nuovi incrociatori Nishin e Kasuga costruiti in Italia per l'Argentina che, risolta la sua contesa con il Cile, le aveva rivendute al Giappone (CP 39).
  La flotta giapponese, dunque, aveva una superiorità numerica incontestabile su quella russa alla quale si aggiungeva: maggiore omogeneità e velocità, migliore armamento, numero superiore di stazioni di rifornimento, maggior abilità dei marinai praticissimi dei luoghi (CAP. 4 - 42).
  Da parte nipponica la flotta era stata affidata all'abilissimo e valoroso Viceammiraglio Togo Heihachiro, che aveva come subalterno il parigrado Kamimura, comandante della Seconda Squadra (CAP. 4 - 43).
  La flotta giapponese comandata da Togo Heiaciro era divisa in tre squadre.
  La 1a Squadra (sotto il Comandante in capo) era composta dalla 1a divsione (navi da battaglia) e dalla 3a divisione (incrociatori), in particolare:

  Navi da battaglia Mikasa (nave ammiraglia) e Asaki
  - armamento: 4 cannoni da 305, 14 da 152, 12 da 76 e 12 da 57/47
  - velocità 18,5 nodi
  - disloccamento 14.900 ton circa

  Navi da battaglia Fudsci e Jascima
  - armamento: 4 cannoni da 305, 10 da 152, 20 da 57 e 4 da 47
  - velocità 19 nodi
  - disloccamento 12.500 ton circa

  Navi da battaglia Scikiscima e Hatsuse (Contrammiraglio Nassiba)
  - armamento: 4 cannoni da 305, 14 da 152, 20 da 76 e 12 57/47
  - velocità 18,5 nodi
  - disloccamento 14.900 ton circa

  Incrociatori protetti Citose (Ammiraglio Dewa, comandante della 3a divisione), Kassaghi e Takassago
  armamento: 2 cannoni da 203, 10 da 120, 12 da 76
  velocità 22,5 nodi
  disloccamento 4.800 ton circa

  Incrociatore protetto Joscino
  armamento: 4 da 152, 8 da 127
  velocità 23 nodi
  disloccamento 4.200 ton circa

  Avviso Tatzuta nave ripetitrice della 1a Divisione
  7 squadriglie siluranti (UU pag. 39)


  La 2a Squadra comandanta dal vice ammiraglio Kamimura era formata dalla 2a Divisione (incrociatori)   e dalla 4a Divisione (incrociatori), in particolare era composta dalle seguenti navi:

  Incrociatori corazzati Idzumo (Nave ammiraglia), Asama, Tokiva, Ivate
  armamento: 4 cannoni da 203, 14 da 152, 12 da 76 e 7 da 47
  velocità 22,7 nodi
  disloccamento 9.850 ton circa

  Incrociatori corazzati Azuma e Jakumo
  armamento: 4 cannoni da 203, 12 da 152, 12 da 76 e 6 da 47
  velocità 22 nodi
  disloccamento 9.850 ton circa

  Avviso Cihaia nave ripetitrice della 2a Divisione
  9 squadriglie siluranti

  Dopo lo scoppio delle ostilità arrivarono a rinforzare la 2a divisione due nuovissimi incrociatori corazzati costruiti in Italia, Nissim e Kasuga. Questi incrociatori erano stati ordinati dall'Argentina per la guerra contro il Cile ma non avendoli utilizzati erano stati rivenduti alla Marina Imperiale Giapponese. Di seguito le caratteristiche:
  Incrociatore corazzato Nissim
  armamento: 4 cannoni da 203, 14 da 152, 10 da 76 e 4 da 47
  velocità 20,2 nodi
  disloccamento 7.600 ton circa

  Incrociatore corazzato Kasuga
  armamento: 1 cannone da 254 a prua, 2 cannoni da 203 a poppa, 14 da 152, 10 da 76 e 4 da 47
  velocità 20 nodi
  disloccamento 7.300 ton circa


  La 4a divisione comandata dal contrammiraglio Uriu

  Incrociatori Naniva (nave ammiraglia) e Takasciko
  armamento: 8 cannoni da 152
  velocità 18 nodi
  disloccamento 3.700 ton circa

  Incrociatore Akasci
  armamento: 2 cannoni da 152 e 6 da 127
  velocità 19,5 nodi
  disloccamento 2.800 ton circa

  Incrociatore Niitaka
  armamento: 6 cannoni da 152
  velocità 20 nodi
  disloccamento 3.400 ton circa (UU pagg. 39 e 40)

  Durante la guerra furono completati in Giappone altri due incrociatori protetti l'Otowa ed il Tsushima

  Incrociatore protetto Otowa
  armamento: 2 cannoni da 152, 6 da 120 4 da 76
  velocità 20 nodi
  disloccamento 3.100 ton circa

  Incrociatore protetto Tsushima
  armamento: 6 cannoni da 152, 10 da 76 e 4 da 74
  velocità 20 nodi
  disloccamento 3.400 ton circa

  La 3a Squadra comandata dall'ammiraglio Kataoka, raggruppava le navi più antiquate con compiti di polizia e di scoperta, era divisa in 3 divisioni, 5a, 6a e 7a:

  5a Divisione


Incrociatori protetti (detti Bertin) Itsukuscima, Hascidate e Matsuscima
armamento: 1 cannone da 320, 11 cannoni 120 , 15 da 47
(l'incrociatore Matsuscima aveva il cannone da 320 montato a poppa e i cannoni da 120 in batterie verso prua, mentre gli incrociatori Itsukuscima e Hascidate li avevano montati al contrario con il cannone da 320 a prua e gli altri a poppa).
  velocità 16,5 nodi
  disloccamento 4.300 ton circa

  Corazzata Cin Juen (preda bellica cinese della guerra dal 1895)
  armamento: 4 cannoni da 305 (vecchio modello), 4 cannoni da 152
  velocità 14,5 nodi
  disloccamento 7.700 ton circa

  Avviso Jajejama, nave ripetitrice

  6a Divisione

  Incrociatori protetti Idzumni (nave ammiraglia del contrammiraglio Togo junior) e Suma
  armamento: 2 cannoni da 152, 6 da 127
  velocità 17/21 nodi
  disloccamento 3.000 ton circa

  Incrociatore protetto Akitsushima
  armamento: 4 cannoni da 152, 6 da 127
  velocità 17/21 nodi
  disloccamento 3.000 ton circa

  Incrociatore protetto Cijoda
  armamento: 10 cannoni da 127
  velocità 17/21 nodi
  disloccamento 3.000 ton circa

  7a Divisione comandata dal Contrammiraglio Hossoja

  Guardacoste Fuso, Hai Jen, Sai Jen
  disloccamento 3.000/4.000 ton circa (UU pag. 40)

  La 3a Squadra aveva inoltre 7 squadriglie di torpediniere, parecchie cannoniere e un avviso (UU pag. 41)

Modello

Meiji

Murata

Calibro

6,5 mm

7,5 mm

Magazzino

5 cartucce

8 cartucce

Peso con baionetta

4,3 Kg

4,5 Kg

Velocità iniziale

725 m/sec.

610 m/sec.

Tipo baionetta in dotazione

Baionetta pugnale

Sciabola baionetta

Caratteristiche dei fucili in dotazione all'esercito giapponese



 Note al capitolo 1

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pagina aggiornata il 17 marzo 2009
scritto da Andrea Portunato