1. Il Giappone dalla Restaurazione alla guerra
1.2 L'istruzione e la religione.
1. L'isolamento giapponese (1642-1854) fu un grave ostacolo alla diffusione di conoscenze diverse da quelle tradizionali o provenienti dalla Cina. Però, con l'apertura di porte agli stranieri nel 1854, con la costruzione di navi mercantili oceaniche e con la revoca del divieto di espatrio, le classi colte giapponesi ebbero modo di apprendere i grandi mutamenti che si erano verificati in Occidente conseguentemente all'industrializzazione. Inoltre, poterono conoscere la filosofia e il pensiero liberale e socialista. Che il governo cercò, comunque, in vari modi di controllare gli aspetti più pericolosi delle novità importate dall'Occidente per la sicurezza dello Stato e l'integrità della società tradizionale. Innanzitutto, la creazione di istituti superiori di insegnamento ed il loro sempre più rigido controllo per mese di creare una élite, sufficientemente preparata e leale, verso le istituzioni imperiali, capace di farsi carico delle iniziative promosse dal governo e di creare il nerbo della burocrazia statale e privata. Nel 1869 sorse la Università confuciana di Edo, la scuola medica shogunale che i settori linguistici dello studio dei libri stranieri che vennero fusi nel 1877 in una università statale di Tokio riformata su modelli occidentali (110). In questi ambiti nacquero, comunque, deviazioni ideologiche, sia di destra che di sinistra, ma, non essendo capaci di dar vita ad una vera opposizione, perché espressioni di posizioni troppo radicali, vennero eliminate fisicamente, se considerate troppo pericolose dal governo, riconfluirono nel sistema. Il governo giapponese gli mostrò interesse verso l'istruzione dei contadini, preoccupato che idee anarchiche o socialiste potessero sostituirsi a quelle tradizionali ed innescare sommosse. Previde due strumenti educativi: la scuola obbligatoria statale e il nuovo esercito di coscritti (111). Secondo i piani governativi, decisi nel 1871 con la creazione del Ministero dell'istruzione (112), nel settembre 1872 e il Giappone venne diviso in otto distretti scolastici con 32 scuole secondarie ed una università ciascuno. Ogni distretto di scuola secondaria avrebbe compreso 210 scuole, una ogni 600 abitanti, dove tutti bambini di sei anni avrebbero avuto 16 mesi di istruzione obbligatoria (113). Nel 1880 la scuola divenne obbligatoria per tre anni, in quanto la nuova tecnologia di fabbrica necessitava di una istruzione elementare diffusa anche tra le classi popolari. Il 1880 gli erano già 28,000 scuole primarie con oltre 2 milioni di scolari, il 40% dei bambini in età scolare. Nel 1886 la frequenza era salita al 46% dei bambini ed il periodo nella scuola dell'obbligo aumentò di un anno (114). La frequenza continuò a crescere, passando dal 60% nel 1895 al 90% nel 1900 ed al 95% del 1905 (115). Dal 1882, all'istruzione elementare fu affiancato, un forte indottrinamento sulla morale e sui costumi tradizionali (116). La scuola secondaria si specializzò aggiungendo le scuole esistenti fino allora le scuole medie (1881), le scuole medie superiori (1886) e le scuole femminili superiori (1889) (117). Nel 1886 fu creata l'Università imperiale di Tokio, riorganizzando gli istituti governativi di istruzione superiore che erano stati fusi nel 1877 (118) in varie facoltà (119). Dal 1897 tutte le università statali ricevettero il nome di Università Imperiali (120). i decreti emanati nella primavera del 1886 da Mori Arinori, ministro dell'istruzione dal 1885 al 1889, anno della sua morte ad opera di un fanatico (121), riorganizzavano il curriculum scolastico: otto anni di scuola primaria (quattro obbligatori) con 5 ore al giorno per sei giorni la settimana, 4 anni di scuola media e, infine, altre scuole secondarie fino ad arrivare all'università appena creata (122). All'insegnamento pubblico si affiancarono nel 1875 vari centri privati, soprattutto per livelli superiori d'istruzione. Niijima Jo fondò a Kyoto una scuola privata cristiana, che diventerà l'università Doshisha (123). Vi era poi la Keiyo gijuku di Fukuzawa fondata nel 1868 (124), e, nel 1881, Okuma fondò un Istituto di insegnamento privato, centro di preparazione di dirigenti economici e politici democratici (125). Ambedue diventeranno in seguito Università, la seconda con il nome di Waseda Daigaku. Nel 1900 Tsuda Umeko che aveva studiato negli Stati uniti, L'istituto Tsuda per la specializzazione nello studio dell'inglese (126). Nel 1901 fu fondata l'università femminile del Giappone, Nihon Joshi Daigaku, sotto il patrocinio cristiano (123). 2. Grossi mutamenti coinvolsero anche il sistema religioso giapponese. La religione Buddiista, che attraverso il sistema del “ryobu Shinto” (Duplice Shinto) aveva acquistato il controllo amministrativo della maggioranza dei templi shinto, perse gli appoggi ufficiali con la caduta del governo Tokugawa. Fu attaccata, anche con azioni dirette, dai seguaci dello Shinto e fu costretta a restituire ai loro sacerdoti le proprietà (128). In seguito il Buddismo ebbe una graduale ripresa e, in particolare, la grande setta Jodo Shinshu inviò le sue missioni nelle Hawaii e negli Usa tra gli immigrati Giapponesi (129). Sino al 1872 lo Shintoismo, che è venerava la divinità dell'Imperatore, fu messo in posizione preminente: nel 1869 fu istituito l'Ufficio per il culto dello Shinto (130) e il Jingikan (Ufficio dei Riti) era in teoria superiore al Consiglio di Stato (131). Nel 1877, con la rinascita del Buddismo e l'influenza delle religioni occidentali, lo Shintoismo, che continuò ad essere finanziato dal governo (132), si divise in due culti, uno che faceva riferimento allo stato ed era posto sotto controllo del Ministero degli Interni, e uno a carattere puramente religioso che faceva capo ad organizzazioni private. Dopo il 1900, queste forti organizzazioni o sette Shintoiste, come la Tenrikyo, vennero riconosciute ufficialmente come organismi religiosi separati (133). Nel 1868, a causa della persistente intransigenza popolare, vennero mantenute le proscrizioni del periodo Tokugawa contro il Cristianesimo e fu distrutta a una comunità clandestina di Nagasaki di 3000 cristiani (134). Solo nel 1873 la religione Cristiana ottenne veste legale in modo diretto con l'abolizione dei bandi pubblici. La propaganda anticristiana, comunque, era ancora diffusa e il risveglio di sentimenti xenofobi e nazionalisti degli anni '80 ne bloccò ulteriormente la diffusione (135) che rimase relegata soprattutto tra le classi intellettuali. Il Cristianesimo nel 1889 che era diffuso solo tra lo 0,25% della popolazione, con 40.000 cattolici, 29.000 protestanti e 18.000 ortodossi (136). Note al capitolo 1
Andrea Portunato - Tutti i diritti riservati ![]() Due late-comers a confronto: la Guerra Russo-Giapponese del 1904-1905. by Andrea Portunato is licensed under a Creative Commons Attribuzione 2.5 Italia License. pagina aggiornata il 30 ottobre 2008 | ||
scritto da Andrea Portunato |